LA SCUOLA

La scuola italiana è stata riformata lo scorso anno con l’approvazione della Camera dei Deputati il 22 settembre 1999. La riforma diventerà effettiva al 100% nel settembre 2000. La proposta è stata fatta dall’ex Ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer.

Con le recenti elezioni dello scorso aprile 2000 il nuovo governo ha come Ministro della Pubblica Istruzione Tullio de Mauro.

La scuola italiana è stata riorganizzata in tre livelli:

SCUOLA MATERNA

La scuola materna, detta anche asilo, non è una scuola vera e propria. Non si insegnano, infatti, materie scolastiche con programmi e libri di testo. Essa è concepita come una preparazione alla vita di classe ed all'inizio dell'apprendimento di nozioni che si avrà nella scuola dell'obbligo. Non è obbligatoria, ma molte famiglie decidono di mandare i propri figli all'asilo, sia per farli crescere a contatto con altri bambini, sia perché l'asilo dà la possibilità ad entrambi i genitori di avere il tempo per lavorare.

SCUOLA DELL'OBBLIGO

Per legge in Italia ogni bambino deve frequentare la scuola fino al compimento dei quindici anni d'età. I primi sette anni di scuola dell'obbligo (6-13) si chiamano "scuola di base", gli altri due (13-15) sono un biennio che concludono la scuola di base e che permettono allo studente di scegliere un "indirizzo" per la scuola superiore.

Durante questi due anni lo studente può scegliere di cambiare indirizzo che diventerà definitivo nel triennio. Durante i primi due anni gli studenti imparano a leggere, a scrivere e studiano le prime nozioni di matematica. Successivamente i programmi di insegnamento si allargano alle materie di cultura generale: letteratura, storia, geografia, scienze, musica, arte e una lingua straniera (in genere l'inglese, più raramente il francese o il tedesco).

Terminati i nove anni di scuola dell'obbligo con un esame, si aprono molte possibilità ai giovani che vogliono continuare a studiare.

SCUOLA SUPERIORE

Le varie scuole superiori, che riprendono e approfondiscono le materie insegnate già alle scuole medie, differiscono per l’indirizzo che lo studente sceglie:

Da ciascuna di queste scuole, che durano tutte cinque anni (2+3), i giovani raggiungono il diploma di maturità e quindi scelgono se iniziare l'università o cercare un lavoro.

Il diploma di maturità si ottiene sostenendo l'esame di maturità ("Esame di Stato conclusivo dei corsi di studio d'istruzione secondaria superiore"), una lunga e complessa serie di prove, che prevede tre esami scritti e una prova orale, nella quale gli studenti devono preparare una materia ed un argomento specifico e poi la Commissione farà domande su tutte le altre materie studiate. Delle tre prove scritte (stabilite dal Ministero della Pubblica Istruzione e identiche in tutte le scuole superiori d'Italia) la prima è il tema d'italiano, la seconda è la prova specifica di indirizzo e la terza è composta da domande varie su quattro materie scelte dalla Commissione. Al liceo scientifico, ad esempio, il secondo compito è sempre di matematica, al classico è una traduzione dal latino o dal greco.

Dopo le superiori, in particolare dopo i licei, che non danno una formazione tecnica immediatamente utilizzabile sul mercato del lavoro, molti giovani scelgono di frequentare l'università.

L’esame di maturità sarà fatto a 18 anni e prevede un ounteggio minimo di 60 ed un punteggio massimo di 100.